giovedì 10 luglio 2008

Iphone già esaurito in Italia (prenotazioni)

Parte la rivoluzione iPhone
Da venerdì in vendita in tutta Italia

Arriva domani nei negozi italiani l'iPhone, il gioiello con cui il presidente di Apple, Steve Jobs, punta a raggiungere quota 10 milioni di vendite nel mondo entro fine anno. Il nuovo telefonino è leggermente più spesso del modello precedente, eppure il diverso profilo laterale lo fa apparire più sottile. Pesa appena due grammi di meno, e tuttavia sembra più leggero, perchè il fondo non è in alluminio, ma plastica (bianca o nera).

Cambia anche il modello di business: niente più esclusiva ad un solo operatore, niente più percentuale sul traffico, com'è stato finora, ma una sostanziosa sovvenzione sul prezzo finale in cambio di un abbonamento. L'iPhone, insomma, diventa più simile agli altri telefonini. Certo, non ha tastiera, e si comanda tramite un'interfaccia virtuale multitouch che al tocco di un dito fa apparire sul display i comandi relativi alle varie funzioni. Per il resto non è un apparecchio da primato, con la sua fotocamera da 2 megapixel, il peso di 133 grammi, le dimensioni non contenutissime.


Ma il multitouch apre infinite possibilità di personalizzazione, e i programmi che si possono installare ne ampliano le funzioni all'inverosimile: così il telefonino Apple diventa di volta in volta console per videogiochi, atlante medico interattivo, dizionario avanzato, telecomando multimediale, studio di registrazione portatile e mille altre apparecchi. Con ogni probabilita' rimediera' in questo modo alla mancanza di Mms e registrazioni video. Una pecca? La durata della batteria, decisamente inferiore alle 5 ore dichiarate da Apple quando il telefonino viene usato per quello che è davvero, ossia un minicomputer. I filmati su Youtube e la navigazione assistita tramite Google Maps, sono infatti operazioni complesse, che consumano parecchia energia, oltre a richiedere un cospicuo scambio di dati con l'operatore.

domenica 29 giugno 2008

Rivoluzione domini internet

Per i suffissi alla fine dell’indirizzo web si potranno usare nomi personalizzati
ANNA MASERA da La Stampa
TORINO
Nella breve storia di Internet, la giornata di ieri sarà ricordata come una svolta epocale che cambierà drasticamente il modo in cui gli utenti navigano in Rete. Oltre 1.500 delegati da 70 Paesi si sono riuniti a Parigi per votare l’apertura di nuovi orizzonti sul Web, permettendo a partire dall’aprile dell’anno prossimo la registrazione di milioni di nuovi domini «top-level» (ossia i suffissi al termine degli indirizzi Web come .com) che allargano la mappa di Internet a nuove impensate costellazioni.

«Questi cambiamenti consentiranno a individui e società di esprimere al meglio la propria identità» ha spiegato all’assemblea annuale Paul Twomey, presidente e amministratore delegato dell’Icann («Internet Corporation for Assigned Names and Numbers»), l’organizzazione non-profit con sede in California che supervisiona l’assegnazione dei nomi a dominio e gli indirizzi Ip (protocollo Internet) che fanno comunicare le reti di computer.

L’attuale protocollo («Ipv4) che rende disponibili gli indirizzi Web scade nel 2011 e l’Icann era sotto pressione per trovare una soluzione alla crescente domanda. Un esempio? Ebay, il popolare sito di aste online, è una delle tante aziende che da tempo chiede di poter registrare un proprio nome di dominio, diverso da .com o it. Ma sono emerse richieste anche da altri gruppi di prodotti, come .banca o .auto. E persino da città, come .berlin.

Fino ad oggi tutti gli indirizzi Web erano contenuti in un numero limitato di nomi di dominio di primo livello: circa 240 geografici (come .it o .eu) e circa una ventina generici (tra i più gettonati oltre a «.com» ci sono «.net», «.org», «.gov» e «.edu»). Dal 2009 un miliardo e trecento milioni di utenti tra aziende, istituzioni e persone fisiche potranno comprare un numero illimitato di indirizzi generici basati su parole comuni (.news o .sport), marchi (.pepsi o .coke), nomi d’azienda (.ibm o, appunto, .ebay), di città (.paris o .nyc), persino nomi propri.

E in qualsiasi lingua: utilizzando quindi anche caratteri non latini, una mossa ritenuta di importanza critica per rendere Internet più accessibile agli utenti in Asia, Africa, Medio Oriente e altre parti del mondo. E affrancare Icann dalla dipendenza dagli Stati Uniti: perchè fino al 2009 l’ente - che negli anni è passato di mano ma risale a oltre vent’anni fa quando Internet incominciò a decollare negli Stati Uniti - riferisce ancora al Dipartimento del Commercio Usa. C’è un aspetto critico, tuttavia, tutt’altro che marginale: l’Icann venderà questi nuovi «territori» a carissimo prezzo. Infatti per registrare un nuovo dominio «top-Level» bisognerà dimostrare la solidità finanziaria e la competenza tecnica del richiedente. E - anche per arginare il fenomeno del «cyber-squatting», cioè che chiunque registri un indirizzo Internet scippando i nomi altrui (utilizzando come estensione, per esempio, una marca molto nota, o il nome di una celebrità) - costerà tra i 100 mila e i 500 mila dollari. Una manna, per l’organizzazione che ha bisogno di finanziarsi per migliorare il supporto tecnologico alla Rete. Ma non si tratta certo di un’operazione alla portata di tutti.

In cambio, l’Icann sta per sfornare finalmente l’«IPv6», la tanto attesa nuova versione del protocollo Internet che succede a IPv4 con nuovi servizi e una più semplice configurazione e gestione delle reti Ip. Una specie di Internet 2.0. La sua caratteristica più appariscente sta nelle cifre, davvero astronomiche: gestisce fino a circa 3,4×1038 indirizzi, mentre IPv4 ne gestisce «soltanto» fino a circa 4 miliardi (4×109).

«Quantificando con un esempio, per ogni metro quadrato di superficie terrestre, ci sono 666 mila miliardi di miliardi di indirizzi IPv6 unici, ma solo 0,000007 IPv4 (cioè solo 7 IPv4 ogni milione di metri quadrati)» spiega Vint Cerf, uno dei padri fondatori di Internet, che ha ribadito anche la necessità di separare infrastrutture e servizi per garantire la neutralità e la trasparenza della Rete, cioè lo stesso trattamento dei dati per tutti, sempre e ovunque.

martedì 10 giugno 2008

CNR : nuovi progetti per internet

Roma - Nuovi servizi di telecomunicazione per internet, tecnologie per una pesca sostenibile e sviluppo di modelli previsionali in aiuto del fisco. Sono questi alcuni degli ultimi progetti del Cnr. "Il settore delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, comunemente indicato come Ict, Information and communication technology, rappresenta -sottolinea il Cnr- uno tra i piu' importanti indirizzi per l'innovazione socio-economica a livello internazionale".

Il Dipartimento Ict-Cnr presenta un portafoglio di sette progetti sviluppati, per lo piu', in collaborazione con industrie ed Enti italiani e stranieri. In particolare, il lavoro svolto nei due anni di vita del dipartimento, nell'ambito della missione generale dell'Ente come 'hub', si e' concentrato sulla messa a punto di alcune piattaforme tecnologiche nazionali, sul modello di quelle europee, fra le quali Terit, TElecommunication Research in ITaly, che svolge un ruolo chiave nel campo delle telecomunicazioni. Una iniziativa che si propone la creazione di una infrastruttura di telecomunicazioni di nuova generazione da utilizzare per servizi e applicazioni avanzate, ad esempio in campo medico, educativo e nella vita sociale in genere.

“L'internet del futuro - spiega il direttore del Dipartimento Ict-Cnr, Francesco Beltrame - dovra' integrare reti wireless ad alta velocita' con reti cablate, fornire un ambiente che soddisfi ogni richiesta dell'utente superando gli attuali limiti, dalla gestione della mobilita' alla potenza di calcolo e memoria, alla flessibilita' e riconfigurabilita'". Inoltre, con la piattaforma Ritmare (Ricerca Italiana sul Mare), il Dipartimento Ict-Cnr, in collaborazione con altri Dipartimenti dell'Ente, si propone di sviluppare tecnologie nel settore della cantieristica navale, della pesca, dell'ambiente marino costiero e delle biotecnologie marine. "Sono previsti sensori oceanografici da applicare agli attrezzi da pesca, tecnologie acustiche per la valutazione delle biomasse ittiche e soluzioni tecniche per limitare i consumi e le emissioni inquinanti dei pescherecci" prosegue il direttore del Dipartimento Ict-Cnr. "E' prevista poi l'istituzione del laboratorio internazionale del mar Mediterraneo, un polo scientifico-tecnologico -spiega- per attivita' di ricerca e formazione nel campo dell'oceanografia e della biologia".

domenica 8 giugno 2008

Euro 2008: internet è il primo vincitore

Il campionato non è finito da neanche un mese, ma i calciofili d’Europa sono già in fibrillazione. L’ Europeo di Austria e Svizzera è già ripartito. La speranza è di rivivere le “notti magiche” di due anni fa, con l’Italia sul tetto del mondo. Per un mese, tutti davanti alla tv durante le partite. Ma anche sullo schermo del computer non mancano le occasioni per godersi lo spettacolo.
I siti che si sono buttati sulla passione del continente sono innumerevoli. Compresi blog, social network e tutte le possibili applicazioni che sono nate con quello che si chiama Web 2.0. Ma su internet non c’è schema vincente né fantasisti che tengano. Con la potenza di Google non c’è partita. I geni di Mountain wiew saranno anche americani, e quindi tutt’altro che interessati al campionato europeo di uno sport (per loro) insulso come il soccer, ma con le passioni popolari ci sanno fare. Ecco quindi che schierano un canale dedicato a tutti i tifosi su YouTube. Si chiama “23giorni” (tanti quanto la durata dei campionati) e c’è da scommettere che sarà uno dei più visitati.
I tifosi potranno caricare i propri video sul canale, esprimendo la propria creatività in tre diverse categorie: video che mostrano l’abilità con il pallone, filmati sulla passione per il calcio e clip che mettono alla prova le capacita da reporter degli utenti (specialmente i fortunati che potranno seguire le squadre in Austria e Svizzera).
Il video migliore verrà presentato nella home page di YouTube il giorno della finale. I migliori contriburi, inoltre, concorreranno a formare un video-blog degli europei 2008. La raccomandazione dei gestori è di non utilizzare immagini protette da copyright, ma si può star certi che dal primo minuto di partita i filmati di dribbling e goal invaderanno la rete.
Su iGoogle sarà invece disponibile un gadget che permetterà di seguire gli Europei minuto per minuto direttamente dalla propria homepage grazie ad aggiornamenti in tempo reale. Con Google Maps, infine, i tifosi potranno reperire tutte le informazioni sui luoghi e gli stadi dove si giocano le partite e scoprire come Austria e Svizzera si sono preparate all’evento.
Anche Myspace, il social network di Rupert Murdoch, si è attrezzato per la febbre da europeo. Nella pagina dedicata alla Nazionale azzurra, oltre a visualizzare i myspace dei giocatori, ci si può dedicare al sano gufaggio degli avversari e piantare spilloni virtuali sulle bamboline voodoo che indossano le maglie di Olanda, Romania e Francia.
Il sito ufficiale dell’ Euro2008 è ricchissimo in contenuti, con una chicca: i video di allenamento dei campioni, tra i quali spicca la lezione di passaggi di Andrea Pirlo. Si possono anche vedere le partite in diretta streaming a pagamento (l’intero Europeo verrà comunque trasmesso dalla Rai).
Su Espnsoccernet campo libero alle ambizioni da allenatore con il fanatsy-soccer europeo: una versione tecnologica del fantacalcio, presente anche su molti siti di quotidiani sportivi.
Per chi non può proprio aspettare a vedere giocare le nazionali si può sempre ricorrere al virtuale: è già uscito il videogioco ufficiale della EAsports, “Uefa Euro 2008″, si può ordinare dal sito.
I biglietti per le partite vere, quelli sì sono già introvabili, nonostante le numerose offerte fasulle che accolgono chi prova a cercarli sul web. Però si può comunque andare in Svizzera per godersi l’ambiente. L’accoglienza, sul sito del ministero del turismo elvetico, è ottima: la foto di una ragazza con maglia azzurra che dice:”che bello, arrivano gli italiani!” Chissà se è il pensiero più diffuso tra i cittadini elvetici.

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giovedì 5 giugno 2008

Internet tra i motivi della vittoria secondo Obama

Un uso innovativo della Rete è fra i segreti del suo successo Grazie web. Un uso innovativo di Internet è tra i segreti del successo di Barack Obama nella corsa alla nomination presidenziale. Lo ha raccontato il senatore al settimanale Time. «Non avevamo previsto - racconta Obama sul numero in edicola domani, di cui sono state diffuse anticipazioni - quanto potevamo usare in modo efficace Internet per mobilitare le realtà di base, sia sul fronte organizzativo che su quello finanziario. È stata una delle più grandi sorprese della campagna, vedere con quale potenza il nostro messaggio andava a fondersi con la realtà del social networking e la potenza di Internet».

Obama ha spiegato che un altro fattore importante è stata la crescita dell’elettorato giovane. In Iowa per esempio, ha raccontato, «gli under 30 hanno partecipato ai caucus in percentuali analoghe agli over 65 e questo non era mai accaduto prima. Sono orgoglioso del modo con cui abbiamo saputo allargare la base elettorale, stato dopo stato». Il senatore ha aggiunto di aver fatto ricorso alla sua trascorsa esperienza come organizzatore di comunità, per coinvolgere la gente a nel dibattito politico.

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